I bambini
sono bambini.
Non importa che abbiano attraversato un continente per trovarsi di fronte i tuoi occhi
se siano stati concepiti in un luogo ben distante dall'amore
non conta se il nostro mare, agognata meta estiva, si è inghiottito il loro papà.
Le questioni internazionali sono una noia inutile per loro, non esitano a disinteressarsene per andare a giocare.
I bambini
sono bambini.
L'ha sentito Cyrano quando una bimba di sette anni ha smosso l'istinto di un continente suonando le percussioni, seria e concentrata - Cyrano col fiato sospeso come assistendo a un rito segreto vecchio come la terra
L'ha sentito Lev, che per la sua corporatura è praticamente un parco giochi ambulante: i bambini facevano la coda per farsi un giro in giostra su di lui
L'ha sentito Jorge, l'ho visto mentre lasciava il suo viso in balia delle mani di una pupetta di due anni
L'ha sentito Matisse, quando una creatura di ottanta centimetri ha scelto il suo petto per addormentarsi
L'ho sentito io, Brigitta, quando la scimmia urlatrice che tenevo in braccio ha cominciato a cantare un intervallo di terza discendente, cioè l'intervallo musicale dei bambini per eccellenza
L'abbiamo sentito tutti quando Gennarina, coi suoi 19 chili e 17 mesi, ci ha piantato in faccia lo sguardo truce di chi ha solo purezza.
I bambini
sono bambini.
Agli adulti,poi, rimane l'amarezza dell'ingiustizia, l'ansia di formarsi un'opinione sui conflitti esteri e di risolvere la crisi. Ma i bambini ti inchiodano alle priorità: gioca ridi scappa mangia, frega picchia arrampicati, cadi piangi dormi e grida. Anche in un campo provvisorio per migranti, anche se non hai una carriera di assistente sociale alle spalle. Molto prima dell'analisi geopolitica mondiale, ci sono il contatto, gli occhi umidi e le braccia stanche.
Si rischia sempre di diventare melensi quando si descrive un'azione di solidarietà, ne sono consapevole e non rinuncio al mio cinismo mentre annoto ciò che mi porto dentro dopo una visita a Ventimiglia, per alcuni invalicabile frontiera del continente che ha rimosso le sue frontiere.
Tuttavia penso che l'innocenza non conosca la sdolcinatezza,
e che non ci voglia di essere particolarmente ispirati o creativi
per cullare un bambino.
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Lias (giovedì, 27 ottobre 2016 07:54)
Oh che bel buongiorno di sole profumato delicato e armonioso! Ecco Giulia!
Margherita (giovedì, 27 ottobre 2016 07:58)
Giulia: commovente profondissimo stupendo, ti abbraccio forte come un fiume in piena
Carlotta (giovedì, 27 ottobre 2016 09:02)
Bello bello bello! Grazie
Stefania (giovedì, 27 ottobre 2016 12:57)
Grazie. Se tanti adulti fossero un po' più come te, come voi...